Trama
Lo spettacolo Io Pinocchio è costruito sul testo di Daniele Zanella, classe 1979, cresciuto negli istituti adibiti ai ragazzi con difficoltà di apprendimento.
Daniele interlaccia le esperienze del proprio vissuto con il testo di Collodi. Ha scritto una sua versione di Pinocchio creando dei paralleli tra le avventure del burattino di legno, che desidera essere “normale” come gli altri bambini e le sue esperienze negli istituti, nelle scuole speciali e nelle scuole pubbliche alla ricerca di una sua “normalità” e la partecipazione alla società.
Queste parole nascono dalla necessità di raccontare un ambiente spesso sconosciuto, quello degli istituti.
Negli anni ‘80, gli anni della sua infanzia, le regole erano ferree e i bambini, come burattini, erano gestiti dagli educatori che a volte venivano vissuti come dei Mangiafuoco.
Una società all’interno della società, nascosta tra i muri di un edificio, dove imparare a sentirsi ed ascoltarsi era fuori luogo.
La trama si tesse attorno ad un bambino che ha la necessità e il desiderio di far sentire la sua voce al di là delle leggi imposte per il “quieto vivere”.
“Io Pinocchio” vuole scardinare le inquadrature dettate da queste regole e rivendicare il diritto di essere bambini che maturano seguendo i propri tempi e adulti che desiderano scoprire la propria identità.
Un’anima buona e innocente, ma anche monella e menzognera, viene trascinata in situazioni assurde che ogni volta con purezza, spontaneità, pazienza e grande spirito riesce a superare.
Un burattino emarginato che soffre la solitudine e che desidera una vita come tutti gli altri.
Geppetto? Lucignolo? Il gatto e la volpe? Mangiafuoco? Il grillo parlante? La fata Turchina?
Questi personaggi sono sfaccettature dell’umanità che tutti incontriamo nei nostri percorsi di vita, sono anche figure che incontreremo sul cammino di Io Pinocchio e che lo porteranno a crescere e diventare una persona accettato dalla società..
“Tutti dovrebbero avere la possibilità di esprimere se stessi. Nessuno dovrebbe essere costretto a rimanere chiuso nel suo guscio. E’ come per la farfalla che vuole liberarsi dal bozzolo e volare libera. Gli istituti e la società vogliono tenerti nel bozzolo ma la farfalla lotta per la sua libertà.”
Daniele Zanella